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La Juventus è tornata in testa, battendo quella che negli ultimi anni era diventata la bestia nera di Allegri

La Juventus è tornata in testa, battendo quella che negli ultimi anni era diventata la bestia nera degli uomini di Allegri, che ora non si pongono limiti: poco gioco, qualche rischio corso in difesa, ma tre punti di platino per portare avanti il discorso scudetto, in attesa che l’Inter faccia il suo stasera contro l’Udinese.
Primo posto in classifica nel segno di Gatti, sempre più protagonista di questa Juve, al decimo risultato utile consecutivo, grazie a successi di misura, pesanti come il piombo. Il Napoli, ma prima ancora il Milan e la Fiorentina, oltre al pareggio interno con l’Inter, a sancire definitivamente quale sia la rivale più accreditata dei nerazzurri per il titolo.
Gatti, dicevamo: ormai c’ha preso gusto, dopo la rete al Monza, si è ripetuto ieri sera segnando il gol vittoria. Terzo sigillo personale per il difensore più prolifico della Serie A, nonché uno dei più abili sotto porta nei principali campionati europei. Intanto i paragoni con Giorgio Chiellini iniziano a sprecarsi per l’ex Frosinone, che fino a pochi anni fa giocava nelle serie inferiori, come un tempo fu per Torricelli, che la Juve prese in D dalla Caratese.
È la Juve dei protagonisti inattesi: Cambiaso, ad esempio, ha fornito l’assist per il gol di Gatti. Ma anche McKennie dato per partente in estate, s’è preso la scena e per Allegri è diventato irrinunciabile. E quando a questa Juventus arriveranno pure i gol di Chiesa (buona, comunque, la sua prova contro il Napoli) e Vlahovic (ancora sottotono), probabilmente il divario con l’Inter potrà essere definitivamente colmato.
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