Calcio

Italia: Spalletti resta in pole, prende quota il ritorno di Antonio Conte

La deadline della FIGC è stata fissata per fine settimana. Entro sabato sera l’Italia dovrà avere il suo nuovo allenatore, dopo le dimissioni improvvise presentate da Mancini e accolte dal presidente Gravina, che ora vorrebbe affidare l’incarico a Luciano Spalletti, il quale ha già raggiunto l’accordo economico con la federazione. Manca solo un piccolo, grande tassello: convincere Aurelio De Laurentiis a rinunciare all’indennizzo da 3 milioni di euro che qualcuno (Spalletti o la FIGC) dovrà pagare al Napoli per liberare il tecnico toscano, bloccato dalla clausola di quel rinnovo unilaterale del contratto sottoscritto a maggio.
Il problema è che De Laurentiis non ha alcuna intenzione di rinunciare ai 3 milioni di euro di penale. Non è una questione economica, ha dichiarato il patron del Napoli in un comunicato stampa pubblicato a Ferragosto, quando una questione di principio e di etica.
La FIGC, però, non è assolutamente disposta a pagare i 3 milioni di euro. Lo stesso vale per Spalletti, a cui allenare la nazionale farebbe enormemente piacere, ma senza perderci economicamente. E allora ecco che l’alternativa (di lusso) Antonio Conte sta rapidamente rosicchiando lo svantaggio dalla prima scelta Spalletti, nonostante un ingaggio più elevato del tecnico campione d’Italia in carica.
I legali della FIGC sono al lavoro per studiare i dettagli del contratto che vieta a Spalletti di legarsi ad altre squadre, senza pagare penali. Ma entro sabato l’Italia dovrà avere un allenatore: sarà Spalletti o Conte?
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