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La Wada torna a parlare e fa tremare Sinner: “Richiesti uno o due anni di sospensione”

Le ultime dichiarazioni della Wada sul caso Clostebol che vede coinvolto Jannik Sinner, spaventano il tennista azzurro, chiamato a difendersi dalle accuse di aver assunto la sostanza dopante nella causa al TAS in programma il 16 e il 17 aprile 2025.

Sinner risultò positivo al Clostebol l’anno scorso, con una concentrazione inferiore a 1 miliardesimo di grammo per litro, spiegando che la contaminazione era stata dovuta al trasferimento della sostanza dalla mano del suo ex fisioterapista Giacomo Naldi, che stava curando una ferita con un farmaco a base di Clostebol, vietata dall’antidoping.

L’ITIA aveva assolto Sinner dall’accusa di doping e la Wada aveva presentato ricorso. Si arriverà così al TAS di Losanna a un anno di distanza dalla contaminazione. James Fitzgerald, portavoce Wada, ha spiegato: “Riteniamo che la conclusione di “nessuna colpa o negligenza” non fosse corretta secondo le norme correnti”, richiedendo un periodo di sospensione compreso tra uno e due anni e la cancellazione dei risultati imposti in primo grado” (tutte le altre vittorie di Sinner sarebbero salve).

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