
Con un videomessaggio diffuso su Instagram, Alessandro Florenzi ha ufficializzato l’addio al calcio giocato. A 34 anni, dopo essersi svincolato al termine dell’esperienza con il Milan, l’esterno romano ha scelto di appendere gli scarpini al chiodo. Per la sua ultima partita, nessun palcoscenico prestigioso, ma una cornice dal forte valore simbolico: un campo in terra battuta, luogo autentico delle origini calcistiche. Lì Florenzi ha deciso di condividere i suoi ultimi minuti da calciatore con un gruppo di bambini, rendendo speciale l’addio. Il terreno di gioco scelto è quello intitolato a Francesco Valdiserri, giovane tifoso giallorosso tragicamente scomparso nell’autunno 2022. Un gesto semplice ma carico di significato, che racconta perfettamente lo spirito del calciatore e dell’uomo.
Le parole di Florenzi
Nel videomessaggio pubblicato sui social, Alessandro Florenzi ha salutato il calcio giocato ripercorrendo le tappe fondamentali della sua carriera e affidando le sue emozioni a parole dal tono sincero: “È stato bello, anzi bellissimo. Dai campetti dietro ai container all’Olimpico. Dalla “Scala” a Wembley. Sei stato la mia sfida più grande, mi hai insegnato ad andare oltre i miei limiti. Mi hai insegnato la resilienza, la forza di volontà e la capacità di non arrendersi mai. Mi hai dato gioie inimmaginabili e anche dolori che mi ricordano quanto puoi essere duro. Io ti ho dato tutto ciò che avevo“.
“A tutti voi giovani che volete far diventare il calcio il vostro lavoro quando entrate dentro al rettangolo verde ricordatevi che alla fine è solo un gioco. Giocate e date tutto come fosse l’ultima partita. Giocate sempre per lo stemma che avete davanti e non per il nome che avete dietro, quello arriverà di conseguenza. Grazie di tutto amico mio“.
I ringraziamenti
Con il post su Instagram che ha sancito il suo addio al calcio, Alessandro Florenzi ha voluto dedicare parole di riconoscenza a tutte le persone che hanno segnato la sua carriera. Nel suo messaggio, l’ex esterno della Roma e del Milan non ha nascosto la gratitudine verso tifosi, compagni e addetti ai lavori: “Grazie di tutto, amico mio. Mi hai insegnato ad amare tutti i tifosi, dal primo all’ultimo senza eccezione. Ognuno di voi mi ha spinto a migliorare e ognuno di voi mi ha aiutato a risollevarmi dalle cadute che fanno parte di questo sport come della vita: vi sono davvero grato“.
“Voglio ringraziare ogni compagno, allenatore, componente dello staff e dirigente, tutti nessuno escluso: giorno dopo giorno il vostro supporto e la vostra professionalità mi hanno permesso di crescere come uomo e come calciatore. Ringrazio te, Ale, per aver visto qualcosa di speciale in quel piccoletto in mezzo al campo 17 anni fa. Tu e la famiglia della WSA siete stati, siete e sarete sempre una parte essenziale della mia vita, non solo calcistica. Voglio ringraziare infine tutti coloro che mi hanno accompagnato in questo lungo viaggio, in particolare tutte le persone che lavorano silenziose dietro le quinte: ognuno di voi ha lasciato un segno dentro di me. Senza di voi non sarei la persona che sono oggi. Grazie ancora, amico mio: oggi ci salutiamo ma tu farai sempre parte di me“.